Corte d’Appello di Venezia respinge appello di Banca Popolare di Bari

La Corte d’Appello di Venezia, prima sezione civile, ha confermato la sentenza di primo grado del Giudice trevigiano che condannava Banca Popolare di Bari a restituire le somme addebitate per la vendita delle sue azioni ad una coppia di piccoli risparmiatori difesi dal Referente dell’Associazione Avvocati Dei Consumatori Avv. Giorgio Spadotto, Avvocato del Foro di Treviso.

In particolare si era contestato in primo grado che la vendita era avvenuta in forma illegittima presso la loro abitazione ad opera di soggetto NON iscritto all’albo dei consulenti finanziari.

La Corte Veneziana nel respingere l’appello della Banca ha anche affermato che le vendite erano avvenute in assenza di una corretta rilevazione della propensione al rischio dei clienti che “non offrivano informazioni sufficienti all’intermediario ed erano comunque incompatibili con investimenti in azioni della banca, considerato l’obiettivo dichiarato dagli interessati di una moderata crescita del capitale in un arco temporale di 2-5 anni e la tolleranza a oscillazioni di valore del portafoglio “per una parte media del capitale investito”, mentre evidentemente l’acquisto di un titolo azionario comportava il rischio della perdita completa dell’investimento”.

Il profilo dell’inadeguatezza delle vendite delle azioni illiquide, su cui si sono fondate anche numerose decisioni del Tribunale di Bari, è peraltro comune a gran parte delle cause pendenti promosse da altri ex clienti della Banca e consente di essere ottimisti circa il buon esito delle stesse.

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