Aiuti di Stato per Tercas: facciamo chiarezza

Banca Popolare di Bari ha pubblicizzato la decisione del Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea (al seguente link) cui è stata riconosciuta la legittimità dell’intervento del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) per l’acquisizione di Banca Tercas da parte della stessa Banca Popolare di Bari.

Ma quali sono gli effetti pratici della decisione per gli azionisti della Banca?

Banca Popolare di Bari sostiene che la Commissione Europea gli abbia arrecato un danno multimilionario non meglio precisato e vuole per questo agire in giudizio.

Non si comprende però di quale danno si tratti considerato che i circa 300 milioni di euro (somma pari al presunto aiuto di Stato) li ha già incassati per la sfortunata avventura Tercas e che con questa decisione (peraltro non definitiva) è escluso che FITD possa richiedere (in via del tutto ipotetica) la restituzione della somma.

Dalla motivazione del Tribunale UE emerge invece con chiarezza l’effettivo costo astronomico sopportato da BPB nell’operazione Tercas che ha comportato non solo la necessità del famoso aumento di capitale del dicembre 2014 di ben 500 milioni di euro (poi oggetto di sanzioni da parte di Consob) ma anche del successivo intervento nel Marzo 2015 in favore di Tercas di 135 milioni di euro per coprire le perdite subentrate nel quarto trimestre del 2014.

Piuttosto che ipotizzare azioni di rivalsa e di richiesta di risarcimenti Banca Popolare di Bari si concentri sulla restituzione dei soldi agli azionisti che contestano la procedura di vendita e l’attribuzione da parte della Banca un rischio diverso da quello alto effettivo.

Sul punto comunque continua la battaglia giudiziaria collettiva avviata da AvvocatideiConsumatori.

Per info e chiarimenti: info@avvocatideiconsumatori.it

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