Ma la Giustizia conosce lo Smart Working?
Esiste qualcuno al Ministero che si faccia carico di verificare come il processo telematico si coniuga con lo SW? A differenza infatti delle tante aziende che grazie alle nuove tecnologie hanno da tempo affrontato e risolto il problema del lavoro da remoto e si avviano a stabilizzarlo sia pure nel colpevole ritardo normativo, il servizio Giustizia in buona compagnia con il resto della Pubblica Amministrazione resta in una terra di mezzo inspiegabile e inconcludente. Se nella prima fase di Marzo si poteva giustificare e comprendere un ritardo organizzativo ad Agosto con una triste situazione mondiale di contagio non è più accettabile. Va senza ulteriore indugio introdotta la modalità di lavoro agile e da remoto ed assicurata una risposta operativa e tempi certi all’utenza che non merita di essere rimpallata con la giustificazione dell’emergenza, scelta che con adeguati controlli garantirebbe non solo una maggiore efficienza del servizio ma anche enormi risparmi.